Uno dei nemici peggiori delle nostre case sono senza dubbio le infiltrazioni di acqua. Muffa e umidità sui muri solitamente ci segnalano la presenza di problemi talvolta più gravi che con il tempo potrebbero causare danni all’intera struttura. Questi segnali ci suggeriscono è arrivato il momento si intervenire.

In questo caso è necessario intervenire con l’impermeabilizzazione della copertura e di eventuali terrazzi. Questo intervento è utile non solo per evitare le infiltrazioni ma anche per manutenere i supporti, le travi e tutto ciò che compone la struttura della copertura, controllare se vi sono ristagni d’acqua e individuare la sorgente del problema.

L’umidità all’interno di un’abitazione, causata da piccole infiltrazioni comporta diverse conseguenze:

  • Macchie sui muri con conseguente formazione di muffe e sgretolamento dell’intonaco che potrebbe sfociare in una compromissione della struttura.
  • Riduzione del comfort abitativo. Un locale umido può emanare cattivi odori, inoltre, le infiltrazioni riducono l’efficienza termica delle parenti.
  • Danni alla salute. L’eccessiva umidità e la presenza di muffe possono provocare allergie, malattie respiratorie, irritazioni cutanee.
  • Incremento dei costi. Data l’umidità avremmo il conseguente rincaro dei costi per il riscaldamento per non parlare degli interventi per il risanamento delle pareti macchiate e sciupate.

A seconda della tipologia di edificio è possibile optare per diversi materiali impermeabilizzanti e questi ultimi si possono impiegare sia su edifici di nuova costruzione sia per intervenire sulla copertura di edifici preesistenti.

Guaina liquida

Le guaine liquide possono essere applicate su massetti, coperture di vario genere, guaine bituminose, pavimenti perché aderiscono bene su materiali diversi, dal legno al calcestruzzo. Esistono tre tipi di guaina liquida: a base acrilica, bituminosa, a base cementizia e silicone liquido impermeabilizzante. Si stendono a freddo, sono molto elastiche, resistono all’esposizione dei raggi UV e mantengono alte le prestazioni anche con escursioni termiche importanti.

Membrane bituminose

Le membrane bituminose si ricavano dalla lavorazione del petrolio e vengono impiegate generalmente per impermeabilizzare tetti e terrazze. Questa è la soluzione con il miglior rapporto qualità prezzo poiché è altamente impermeabilizzante, molto resistente e perciò durevole nel tempo.

Membrane polimeriche

Meno utilizzate perché meno resistenti all’esposizione dei raggi solari, hanno una percentuale di bitume inferiore al 50%, sono perlopiù composte da polimenti plastici che la rendono incredibilmente elastica ma non applicabile su tetti trattati con bitumi.

Membrane autoadesive

Sia bituminose sia polimeriche, le membrane autoadesive sono le più facili da posare poiché non è necessario utilizzare fiamme. La facilità di posa però non significa che non necessita l’intervento di una squadra specializzata, questo perché, oltre a lavorare in quota (condizione che obbliga una cerca preparazione e attrezzatura), la posa laterale richiede l’utilizzo di apparecchi che generano aria calda senza fiamma.

Membrane autoprotette con rivestimento in rame, alluminio o ardesiate

A differenza delle membrane sopracitate le membrane autoprotette, come suggerisce il nome stesso, non necessitano di ulteriori coperture per proteggerle dall’esposizione al sole e ai danni del tempo perchè sono dotate di uno strato protettivo che può essere in rame, alluminio o ardesiate che le rendono resistenti agli agenti atmosferici e ai raggi solari perché. La posa è semplice ma non possono essere impiegate per l’impermeabilizzazione di terrazzi e balconi.