In questi ultimi anni parlando di superbonus 110% abbiamo affermato quando quest’ultimo sia stato una spinta verso la transizione ecologica del nostro paese. Negli ultimi mesi, invece, il tema delle energie rinnovabili è stato associato a un argomento molto delicato come la guerra in Ucraina. Il conflitto tra Ucraina e Russia sta infatti pesando moltissimo sull’economia dell’Unione Europea a causa dei costi del gas e del mancato approvvigionamento di combustibili per alcuni paesi.  Questa drammatica situazione ha forzatamente accelerato gli sforzi da parte dell’intera Unione per eliminare i combustibili fossili sostituendoli con appunto energie rinnovabili.

La Commissione Europea ha approvato un emendamento al quadro temporaneo di crisi degli aiuti di Stato (adottato inizialmente per sostenere l’economia dopo l’invasione della Russia) affermando che lo scopo di questo provvedimento sarà appunto quello di accelerare l’introduzione delle rinnovabili nei paesi europei attraverso sostanziosi finanziamenti. Secondo questo emendamento “gli stati membri possono istituire regimi di investimento nelle energie rinnovabili […] con procedure di gara semplificate che possono essere rapidamente attuate”. Gli stati possono:

  • istituire nuovi regimi basati su gare d’appalto;
  • sostenere direttamente progetti con determinati limiti alla quota del sostegno pubblico per investimento.

La Commissione precisa però che: “gli Stati membri devono garantire che i progetti siano attuati entro una tempistica specifica, per garantire un efficace effetto di accelerazione nel raggiungimento degli obiettivi – e inoltre – gli aiuti possono essere concessi fino al 30 giugno 2023”.

Gli Stati membri, a fronte dell’aumento dei costi del gas, possono aiutare le imprese comprendono i costi fino al 70% del consumo.